Dal 13 luglio al 2 novembre 2020, tra la fine del primo lockdown e l’inizio del secondo, sono state visibili a Firenze, in Piazza Pitti e in Piazza SS. Annunziata, le installazione del maestro cinese Liu Ruowang intitolate Wolves Coming (Lupi in arrivo). Nelle intenzione dell’autore, il significato delle due opere è quello di far pensare a come la natura (incarnata dai lupi) possa reagire con rabbia anche feroce di fronte ai comportamenti distruttivi dell’uomo.
I lupi, che prima di giungere a Firenze sono stati esposti in Piazza Plebiscito a Napoli e in altri luoghi, sarebbero quindi una metafora dei rischi di ritorno alla selvaticità (homo homini lupus) e di scomparsa delle civiltà umane. In Piazza Pitti, i lupi sono stati rivolti verso la l’imponente reggia medicea, nell’atto di avventarsi famelici contro la residenza appartenuta anche ai Lorena e dei Savoia. Ciascun lupo, diverso l’uno dall’altro, ha evidenziato la straordinaria abilità del maestro Liu Ruowang nel plasmare le singole anatomie delle belve ringhianti.
Come si legge nel sito web delle Gallerie degli Uffizi, che ha organizzato l’evento insieme al Comune di Firenze, i lupi sono stati realizzati in ferro fuso (ciascuno di essi pesa circa 280 kg), la qual cosa li ha resi in grado di reggere agevolmente il peso delle tante persone che si sono fotografate accanto ad essi o a cavalcioni. Si è trattato quindi di una installazione pubblica, fruibile non solo mediante la visione ma anche mediante il contatto corporeo. Un esempio riuscito di come l’arte contemporanea possa risemantizzare e vivacizzare, seppure in modo impermanente, anche i luoghi più onusti di storia e di cultura.
EMas (Emanuele Masiello) – Novembre 2020
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